In tutti i lavori la competenza diventa fiducia in se stessi; la stessa cosa vale per la leadership. Leader si diventa e se alcune persone possono sembrare leader naturali, è solo perché hanno imparato a fare bene il loro lavoro.
Sono pochi i leader che comprendono davvero che cosa sia il loro lavoro, come essere efficaci in quel ruolo e come svolgerlo correttamente.
Leadership significa motivare, allineare e ispirare le persone a realizzare insieme qualcosa di più grande di quanto riuscirebbero a fare individualmente, ed il guidare affonda le sue radici nelle emozioni, in quanto il guidare ha a che fare con le persone.
Leader o manager?
Nei miei incarichi, non mi sono mai preoccupato come farmi etichettare; recita un proverbio cinese “che cosa conta se un gatto è bianco o nero finchè cattura i topi? Mi sono più volte chiesto, invece, perché una persona piuttosto che un’altra venga accettata come leader. Certamente è necessario possedere dei tratti del carattere, in mancanza dei quali è difficile ricoprire questo ruolo; tuttavia pur possedendoli non è cos’ì scontato che si diventi dei leader. Penso per esempio al coraggio e alla tenacia; come non possederli per essere un leader? E disporre di questi tratti è condizione sufficiente per essere considerato un leader? Nella mia esperienza di lavoro ho incontrato diverse persone con questi tratti, eppure, non erano dei leader.
Sono arrivato alla conclusione, che queste qualità sono certamente necessarie per essere un leader, ma non sono sufficienti per essere considerato tale.
Cinquant’anni fa, gli studi sulla leadership individuavano nei leader di successo, caratteristiche personali quali la fiducia in se stessi, l’entusiasmo, la sicurezza, senza le quali si era inadatti a ricoprire questo ruolo; questa credenza era collegata all’immutabilità dei tratti della personalità. Successivamente, si è compreso che la personalità non è una caratteristica statica, ma può cambiare.
Personalmente, ho imparato che la leadership si apprende principalmente attraverso l’esperienza; ma non si possono ignorare il carattere e la personalità. La maggior parte dei leader, hanno voluto e potuto diventare tali col duro lavoro e consapevoli di possedere le risorse necessarie.
Quale dimensione caratterizza la leadership?
La dimensione verticale caratterizza il management, è espressione della gerarchia; in tale dimensione le persone vengono considerate risorse, piuttosto che soggetti con una propria personalità e individualità. La dimensione verticale è orientata alla gestione dei processi, all’organizzazione del lavoro, alla risoluzione dei problemi.
L’aumento della complessità rende però la leadership verticale inefficace; occorre dunque una diversa dimensione: la dimensione orizzontale.
La struttura orizzontale è una efficace risposta ai profondi cambiamenti che sono intervenuti negli ultimi vent’anni negli ambienti di lavoro; la popolazione aziendale vuole avere nuove opportunità per mettere a frutto le proprie potenzialità, apprendere nuove competenze, assumere nuove responsabilità.
Una leadership efficace ha bisogno di leader consapevoli, in grado di guidare in maniera strategica, coinvolgere, fare apprendere, far crescere, portare i propri collaboratori a performance sempre migliori creando le condizioni più idonee.
Ma, soprattutto, il futuro della leadership è affidato ai leader che avranno valori buoni, valori autentici; saranno loro, e solo loro, a garantire una leadership efficace.