Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi.
Albert Einstein
Anche quando abbiamo capito che è importante fare cose nuove, modificare comportamenti, adottare nuovi stili di vita o nuovi metodi organizzativi, rimane una difficoltà:
Cambiare le vecchie abitudini!
Siamo intrappolati nelle nostre abitudini, in quell’area di confort, magari grigia, insoddisfacente, ma comoda, sicura, nella quale ci sentiamo protetti e nel contempo intrappolati. E già, proprio così, “intrappolati” in quanto il legame tra abitudini e stili di vita è molto forte.
Sono le abitudini che guidano le nostre azioni, non i nostri desideri.
I nostri desideri possono volere un cambiamento radicale nelle nostre vite, ma le nostre azioni continuano a ripetersi sistematicamente.
Abitudini vitali e altamente produttive, appartengono solitamente a persone efficaci e felici; abitudini che danneggiano e frenano, appartengono a persone inefficaci e infelici.
Una pratica per individuare gli elementi che rappresentano le cattive abitudini nella nostra vita è “il pensiero a base zero” suggerita da Brian Tracy e Campbell Fraser.
Il pensiero a base zero parte da questa domanda: Esiste qualcosa nella tua vita che, sapendo quello sai ora, eviteresti di fare ancora oggi, se avessi l’opportunità di farlo di nuovo?
A livello personale, con la conoscenza che hai oggi, ci sono relazioni, abitudini, investimenti (di tempo, energia, emozioni, soldi) che eviteresti?
A livello aziendale, ci sono prodotti o servizi, settori di mercato, clienti, azioni di marketing, impiegati, partnership, joint venture, iniziative commerciali, che eviteresti sapendo quello che sai oggi?
Chi di noi inizierebbe a fare qualcosa che almeno in apparenza non sia sensata e con la convinzione di ottenere dei benefici da queste nostre scelte?
Ma successivamente alle scelte fatte, ci rendiamo conto che non erano quelle giuste, oppure sono cambiati i nostri bisogni, di conseguenza quello che prima aveva un senso oggi non lo ha più; ciononostante, continuiamo a perpetuare comportamenti non più funzionali replicati solo per abitudine.
Di fronte ad una situazione che non ha più senso sostenere, è meglio eliminare la parte della propria vita improduttiva, e ridistribuire le energie verso ciò che è funzionale in quel momento.
La pratica del pensiero a base zero non è semplice; essa richiede coraggio, impegno e una forte e ferma determinazione a cambiare. E’ una pratica che ci permette di esaminare la nostra vita, la nostra attività, così da individuare ed eliminare le abitudini divenute ormai improduttive e rimpiazzarle con altrettante nuove e produttive.